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La caduta libera del mercato dei bandi di progettazione registrata senza soste anche nel corso dei primi nove mesi del 2011, a cui ha fatto seguito una peraltro debole ripresa solo nell’ultimo trimestre, ha portato nell’anno ad un drastico calo nell’ammontare delle somme riservate ai servizi di ingegneria (progettazione, direzione dei lavori, coordinamento per la sicurezza, collaudo, misura e contabilità etc.).

Secondo i dati del monitoraggio realizzato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri in due anni gli importi a gara sono scesi, infatti, da poco meno di un miliardo e duecento milioni del 2009 ai neanche 550 milioni del 2011. Ancor peggio va per le aggiudicazioni che nel 2011 sono state appena 828 contro le 1.264 del 2010, per un importo complessivo che non arriva ai 2 miliardi di euro, laddove nel 2010 sfiorava i 6 miliardi e mezzo.

In un mercato sempre più ridotto si restringe anche la quota delle risorse per gli ingegneri: considerando solo le gare in cui è prevista almeno una fase di progettazione, ai professionisti arriva solo il 14,2%, delle risorse. Sulle prospettive di attività per il sistema professionale occorrerà perciò capire, in primo luogo, se l’inversione dell’ultimo trimestre 2011 si consoliderà e inoltre se il “Nuovo regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice contratti pubblici di lavori, servizi e forniture” (DPR 207/2010) entrato in vigore nel 2011, riuscirà a produrre gli effetti voluti in termini di rilancio del mercato anche attraverso la valorizzazione dell’apporto professionale.

L’avverso scenario normativo introdotto con l’entrata in vigore del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 (Decreto Liberalizzazioni) potrebbe vanificare l’effetto delle norme contenute nel nuovo Regolamento che avevano cercato, appunto, di limitare le pratiche destabilizzanti dei ribassi “lunari”.

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