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Il 28 marzo scorso sono stati rinnovati gli organi direttivi di tre importanti dipartimenti della Fondazione del Consiglio Nazionale Ingegneri: Centro Studi, Scuola di formazione e Agenzia CERT’Ing.

I dipartimenti della nostra Fondazioneha commentato Armando Zambrano, Presidente CNI avranno una fondamentale importanza nel rendere operativo il programma dell’attuale consiliatura. L’obiettivo del nuovo Consiglio Direttivo del Centro Studi sarà quello di mettere in atto attività operative a supporto del CNI, senza dimenticare la sua mission tradizionale, ossia di definire possibili linee di analisi, ricerca e approfondimento utili ai professionisti ed al sistema ordinistico. La Scuola di formazione dovrà essere un soggetto maggiormente attivo non solo nelle attività formative, di studio e proposta per il miglioramento della normativa in materia di formazione continua, ma dovrà svolgere anche una serie di attività di verifica e controllo sullo svolgimento della formazione continua a favore degli iscritti agli Ordini provinciali degli ingegneri realizzata dagli ordini stessi e dai provider. Il CNI, infine, crede molto nel progetto di certificazione delle competenze degli ingegneri, mission dell’Agenzia CERT’Ing, che sta camminando velocemente e mira ad agevolare il percorso di accreditamento, anche coinvolgendo altri soggetti istituzionali, in rappresentanza anche dei vari portatori d’interesse”.

Il nuovo Consiglio direttivo del Centro Studi è composto da Giuseppe Maria Margiotta (Presidente), Paolo De Santi (Vice Presidente), Antonio Armani (Segretario) e dai Consiglieri Tommaso Ferrante, Michele Laorte, Antonio Zanardi e Augusto Delli Santi. Il Consigliere CNI referente è Massimo Mariani. Il 19 aprile il Consiglio si è riunito per la prima volta. 

“Il Centro Studi – afferma il Presidente Giuseppe Margiotta - nella sua nuova configurazione di Dipartimento della Fondazione CNI, non ha perso nessuna delle peculiarità che lo hanno disegnato negli anni come brillante organismo di ricerca scientifica al servizio degli ingegneri italiani. Acquisisce anzi una organicità all'interno del sistema ordinistico che gli daranno una rinnovata centralità. Con il nuovo Direttivo ci proponiamo di dare, attraverso la struttura del Centro Studi, un contributo fattivo al progresso della categoria degli Ingegneri e, per suo tramite, al sistema Italia”.

Il nuovo consiglio della Scuola di Formazione è così composto: Umberto Natalucci (Presidente), Marco Scaramellini (Vice Presidente), Maurizio Vicaretti (Segretario) e dai Consiglieri Marco Bartoloni, Mauro Pietri, Augusto Gambuzzi e Pier Francesco Pellecchia. Il Consigliere CNI referente è Luca Scappini.

La finalità primaria della Scuola di formazionedichiara il Presidente Umberto Nataluccisarà quella di garantire ai nostri Ordini territoriali ed agli iscritti i percorsi più semplici per organizzare la formazione continua mantenendo, ovviamente, un livello di eccellenza. Nel contempo l’attività della Scuola, dovrà essere rivolta alla verifica ed al controllo delle offerte formative realizzate da Ordini e provider, affinché sia garantita la qualità di tale offerta e l’omogeneità di comportamento sul territorio nazionale. Il Dipartimento della Scuola di formazione dovrà essere in grado di proporre formazione anche in modo diretto mediante eventi di eccellenza. La categoria deve essere in grado di percepire questo tipo di formazione continua non come un obbligo di legge, ma come un’opportunità di studio e l’aggiornamento. 

Il nuovo consiglio dell’Agenzia CERT’ing è così composto: Gaetano Nastasi (Presidente), Francis Cirianni (Vice Presidente), Valeria Rensi (Segretario), e dai Consiglieri Carlo Cioni e Fabio Corvo. Il Consigliere CNI referente è Stefano Calzolari. 

Il progetto CERT’Ing – dice Gaetano Nastasi, Presidente dell’Agenzia - definisce un percorso volontario con una duplice valenza. Per gli ordini, che intraprendono un percorso virtuoso per superare i limiti del sistema “Albo”, ponendosi dalla parte degli utenti ai quali presenta con trasparenza le tante facce dell’ingegneria, riconoscendo anche quelle più innovative. Per gli ingegneri, che hanno a disposizione uno strumento non obbligatorio che mette in luce le proprie competenze, valutate misurando le cose fatte e la capacità autonoma di aggiornamento. Nell’era della interdisciplinarietà, del lavoro di squadra, uno strumento che fa emergere le differenze e le peculiarità che messe insieme fanno sistema, presupposto di qualità e di capacità di innovazione anche nell’approccio al mercato”.

 

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