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A seguito della grave emergenza causata dal Covid-19, in considerazione dell’adozione da parte del Governo delle misure finalizzate al contenimento e al contrasto al virus, estese a tutto il territorio nazionale col Dpcm 9 marzo 2020, il Consiglio Nazionale Ingegneri ha provveduto a diffondere agli Ordini una serie di importanti informazioni e indicazioni, in modo che i professionisti nella loro attività possano contribuire ad una rapida soluzione di questa situazione di emergenza, che impattano anche sull’attività degli ingegneri.

“Siamo ormai consci – ha commentato Armando Zambrano, Presidente CNI – che questi avvenimenti cambiano radicalmente le nostre abitudini e prospettive, inducendoci tutti ad impegnarci su temi come la sostenibilità ambientale, il corretto uso delle risorse, l’organizzazione della protezione sanitaria e sociale, la tutela delle persone. Non è un caso che quella che l’OMS ha appena definito pandemia abbia avuto origine in una megalopoli di undici milioni di persone, con tutte le problematiche che la gestione di una simile realtà comporta. E’ arrivato il momento di adottare un nuovo paradigma. Il progresso non può più essere basato su indicatori come il Pil, ma occorre misurare anche la qualità della vita, del benessere e della salute delle persone e dell’ambiente”.

Nella circolare inviata agli Ordini territoriali il CNI, tanto per cominciare, invita a limitare la presenza negli uffici di consiglieri ed iscritti, puntando sull’incremento del telelavoro, comunicando che l’attività continua come prima attraverso l’uso delle tecnologie. Da parte sua, il CNI ha stabilito di svolgere ogni tipo di attività (Consiglio Nazionale, Fondazione, Consigli dei Dipartimenti, comitati e gruppi di lavoro) attraverso riunioni organizzate in videoconferenza e ha caldeggiato gli Ordini territoriali a fare lo stesso.

Tra i temi più urgenti su cui è impegnato il CNI, c’è la presentazione al Governo di un pacchetto di norme sulla semplificazione dei procedimenti per la realizzazione delle opere pubbliche. Inoltre ha sollecitato altri provvedimenti, ormai pronti per l’approvazione, quali il nuovo testo unico delle costruzioni, le linee guida per la verifica delle infrastrutture, il regolamento unico per le opere pubbliche. Ma anche interventi normativi, che amplino la possibilità di finanziamenti come il Sismabonus e l’Ecobonus, con immediato riflesso positivo sul mondo delle costruzioni, in gravissima crisi.

Ma il CNI è soprattutto impegnato sul fronte della tutela dei professionisti con l’elaborazione di provvedimenti di carattere fiscale (sospensione e rateizzazione delle imposte) e finanziario (mutui ai professionisti con garanzie statali, contributi diretti a chi è in difficoltà).

ll CNI, infine, sta preparando una richiesta alla Cassa di previdenza degli ingegneri per ampliare a tutto il territorio nazionale le disposizioni già previste per le aree rosse, ossia la sospensiva dei termini di pagamento dei contributi minimi, e di prevedere misure urgenti a sostegno dei professionisti in difficoltà. Si invita anche a valutare la possibilità di concedere regolarità contributiva a quegli ingegneri con debiti previdenziali, per consentire loro, in un momento di grave difficoltà, di ottenere il pagamento delle fatture da parte degli enti pubblici.

Nei prossimi giorni, al fine di fornire risposta a quesiti e problematiche segnalate dagli Ordini territoriali, il CNI organizzerà una serie di incontri in videoconferenza con i Presidenti degli Ordini Territoriali per fornire chiarimenti e raccogliere idee e proposte su come affrontare l’emergenza e come rilanciare l’economia.

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