Primo Piano

La crescente urbanizzazione, la costruzione di manufatti e infrastrutture utili allo sviluppo economico e sociale del Paese, aumentano inevitabilmente l’esposizione ai fenomeni naturali. Contemporaneamente il cambiamento climatico rende gli scenari di rischio, come quelli indotti dagli eventi meteorologici estremi, sempre più severi e frequenti. Da sempre il territorio italiano è vulnerabile al dissesto idrogeologico. All’aumento dell’antropizzazione del territorio e dell’acutizzazione dei fenomeni meteorologici estremi, si somma poi l’invecchiamento generalizzato delle opere, con i connessi fenomeni degenerativi e di possibile corrosione.

In considerazione di queste dinamiche e al fine di aumentare la sicurezza complessiva del cittadino, diventa sempre più importante valutare l’interazione tra opera e ambiente, elaborando scenari che considerino tutti i componenti del rischio. Per disporre di una base informativa sulla quale prendere le corrette decisioni, sia in tempo reale sia con scopi manutentivi e di pianificazione, diventa palese la necessità di svolgere monitoraggi sempre più efficaci, sia dei manufatti sia dei territori nei quali questi sono inseriti. Il monitoraggio, da intendere come attività continuativa nel tempo, deve quindi diventare sempre più parte fondamentale della progettazione delle opere e delle politiche di prevenzione per la sicurezza del territorio.

Di tutto questo si parlerà nel convegno web, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal titolo “Opere pubbliche e territorio. L’importanza dei sistemi di monitoraggio e la loro manutenzione”. Si tratta di un confronto con i principali attori coinvolti, in occasione del quale si farà il punto sullo stato dell’arte delle politiche e delle tecnologie per il corretto monitoraggio dei fenomeni naturali, dei manufatti e degli scenari di rischio idrogeologico. Verrà inoltre argomentata l’importanza della manutenzione dei detti sistemi di monitoraggio, con lo sguardo rivolto ad aspetti strategici, gestionali, tecnici e anche legali. Obiettivo ultimo è anche quello di mettere a confronto le diverse esperienze delle organizzazioni e delle istituzioni coinvolte, individuare le possibili sinergie tra le diverse attività svolte e di prospettare linee di sviluppo futuro.

Dopo i saluti istituzionali di Armando Zambrano (Presidente CNI) e Salvatore Margiotta (Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), i lavori saranno aperti dal contributo di Angelo Valsecchi (Consigliere Segretario CNI). A seguire le relazioni di Massimo Mariani (Consigliere e referente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri per la geotecnica, il rischio idrogeologico, il consolidamento e restauro post-sismico delle strutture), Mauro Dolce (Direttore Generale, consulente scientifico del Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale), Fabrizio Curcio (Capo Dipartimento Casa Italia - Presidenza del Consiglio dei Ministri), Francesca Moraci (componente del Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, Ordinario di Urbanistica presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria), Carmelo Gallo (già Soggetto Attuatore dell'Ufficio del Commissario per la mitigazione del rischio idrogeologico della Calabria) e Maurizio Riverditi (Professore associato di Diritto penale - Università degli Studi di Torino, Avvocato Cassazionista)

Il convegno web sarà disponibile sul sito www.fondazionecni.it/monitoraggio a partire dal 9 giugno 2020.

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