Primo Piano

Il tema della modernizzazione delle infrastrutture come leva per il rilancio e lo sviluppo del Paese torna nuovamente alla ribalta a seguito del dibattito sull’uso delle ingenti risorse messe a disposizione dal piano Next Generation EU. In particolare, dei 209 miliardi di euro a disposizione dell’Italia per il periodo 2021-2026 una parte consistente riguarda la realizzazione ed il completamento di infrastrutture materiali e immateriali.

Ancora una volta, però, le grandi opportunità che abbiamo di fronte e la possibilità di modernizzare il Paese attraverso opere infrastrutturali, si scontrano con una “complessità” procedurale che caratterizza l’intero processo che va dalla predisposizione dei bandi di gara, alla progettazione fino alla realizzazione di un’opera. E’ tristemente nota la lunga lista di opere infrastrutturali incompiute redatta con regolarità dallo stesso Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ed il fatto che poco più della metà del tempo impiegato per realizzare una infrastruttura (dalla più grande alla più piccola) è “assorbito” da passaggi di tipo procedurale e autorizzativo.

Di piani per grandi opere, di fabbisogno infrastrutturale, di gap territoriali da colmare, di semplificazione delle regole e di opportunità legate al Recovery plan si discuterà nell’incontro del pomeriggio del 19 febbraio grazie alla presenza di esperti, di rappresentanti della politica e di rappresentanti di grandi operatori delle infrastrutture.

La seconda giornata, in programma la mattina del 20 febbraio, scandaglierà l’esperienza complessa e le sfide poste da una grande opera infrastrutturale come il MoSE, attraverso cui l’ingegneria e la tecnologia italiana hanno tentato di dare risposta al complesso tema della tutela e salvaguardia del territorio e del suo patrimonio.

I test del MoSE, stanno dando risposte positive, confermando l'efficacia del progetto e la funzionalità dell'opera. Il MoSE sarà completato nel dicembre prossimo: 55 anni dopo l'evento - ancora insuperato - che mise in ginocchio la città (novembre 1966) e 18 anni dopo l'avvio dei lavori (aprile 2003); un tempo trascorso tra polemiche, contenziosi e inchieste; un tempo durante il quale i lavori hanno progredito con estrema lentezza. Tuttavia è lo stesso copione di molte altre opere pubbliche.

Secondo l'Autorità Nazionale Anticorruzione, 20 anni è il tempo che impiega mediamente un'opera pubblica di interesse nazionale per giungere a compimento ed il MoSE non sembra appunto fare eccezione.

All'efficacia del progetto ed alla funzionalità dell'opera viene dedicata un'attenzione minore di quella riservata agli aspetti legislativi, autorizzativi e finanziari ed inoltre, a lavori conclusi, non si pone in modo appropriato il problema della qualità e della durata, dei costi di esercizio e di quelli di manutenzione.

Riflettere sull’esperienza del MoSE significa cercare di capire in concreto i motivi di tante disfunzioni legate al processo di realizzazione delle opere infrastrutturali e forse delineare possibili rimedi.

Gli Ingegneri e l’Ingegneria sono pronti a questa sfida e con il Convegno "MoSE e grandi opere infrastrutturali per il rilancio del paese ", intendono promuovere il dibattito su questi temi coinvolgendo tutti gli attori del procedimento.

LE DUE SESSIONI DEL CONVEGNO

L'evento è stato diviso in due sessioni: la prima "Grandi opere e infrastrutture per il rilancio del paese", è prevista Venerdì 19 febbraio dalle ore 15 alle 18; sarà moderata dal giornalista Andrea Pancani, sarà dedicata alle opere pubbliche ed alle grandi infrastrutture e si articolerà in due dibattiti aventi per oggetto, rispettivamente, "Le infrastrutture: criticità, sicurezza e progettualità" e "La semplificazione delle regole"; alla prima sessione parteciperanno rappresentanti del mondo politico, alti funzionari dello stato, dirigenti di aziende pubbliche e partecipate e rappresentanti dell'industria.

La seconda sessione "Il MoSE: prospettive e criticità di una grande opera pubblica", è prevista Sabato 20 febbraio dalle ore 10 alle 14, sarà moderata dal giornalista Roberto Papetti e sarà dedicata al MoSE, esempio di una grande opera pubblica; alla seconda sessione, che si articolerà in quattro interventi e in un dibattito conclusivo, parteciperanno i tecnici, gli amministratori ed i commissari responsabili del progetto e dei lavori del sistema MoSE e delle opere di salvaguardia della laguna; sarà anche l'occasione per fare il punto aggiornato sull'avanzamento dei lavori.

In allegato PROGRAMMA  DELL'EVENTO

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