Primo Piano

 

"Le professionalità del mondo ingegneristico, che rappresentano una delle eccellenze del Paese, si pongono a disposizione per contribuire alla piena riuscita degli obiettivi del Governo espressi dal Presidente Renzi. Sarebbe grave non coinvolgere la nostra categoria nella prevista costruzione delle due task force previste per l'edilizia scolastica e la tutela del suolo". Le proposte avanzate dal Premier trova un'accoglienza favorevole, ma con riserva, presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il cui Presidente Armando Zambrano pur concedendo credito alle parole del Capo del Governo non rinuncia ad alcune sottolineature: "Speriamo che questa volta le parole vengano tradotte realmente in fatti". Per quanto attiene all'edilizia scolastica, "le priorità vanno individuate nell'aggiornamento delle norme tecniche, che incidono pesantemente sul processo di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici nel nostro Paese, nella possibilità di fare del programma esposto un’occasione di sviluppo dell'innovazione ed un'opportunità di lavoro per i giovani”.

            Gli Ingegneri Italiani non nascondono neppure qualche timore verso l'effettiva capacità delle istituzioni di tradurre in progetti le cifre indicate dallo stesso Renzi, il quale ha dichiarato di voler destinare circa 3,7 miliardi di euro all'operazione scuola. "Risorse ordinarie che il ministro ha disponibili", ha precisato. Gli ingegneri fanno notare di contro, come secondo l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), tra il 2004 e il 2012 siano stati attivati appena 1,2 dei 2,3 miliardi stanziati. Delle risorse complessive previste, dunque, solo un terzo è stato effettivamente erogato. "Ci auguriamo che finalmente gli annunci vengano rispettati", spiega Zambrano che prosegue: "Bisogna avviare progetti di adeguamento sismico generale dei singoli edifici, realizzabili attraverso le forme di interventi parziali di miglioramento. Il piano Renzi potrebbe così riguardare un numero maggiore di edifici producendo una più estesa riduzione del rischio e favorendo un dosaggio delle risorse".

            Spendere risorse incagliate: l'obiettivo del Governo sembrerebbe dichiarato, anche in merito alla tutela del territorio. A disposizione ci sarebbero 1,7 miliardi, come ha precisato il Ministro all'Ambiente Gianluca Galletti. Anche in questo caso gli ingegneri accolgono le buone intenzioni espresse da Palazzo Chigi, "a patto che si trasformino in realtà, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione. Il Governo dice di avere le risorse ed è pronto a spenderle, ma è necessario capire anche come. Gli ingegneri da tempo sostengono il passaggio da una politica di emergenza ad una di prevenzione. Per questo riteniamo che le cifre ora enunciate, e così quelle future, visto che 1,7 di miliardi possono rappresentare una base di partenza, debbano essere impiegate soprattutto per mettere in sicurezza territori critici, oltre che per la ricostruzione di quelli già colpiti dalla calamità naturali".  

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