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Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, sulla base del monitoraggio settimanale dei bandi per i servizi di ingegneria curato dal suo Centro Studi, ha reso nota l’analisi dell’applicazione, nel mese di maggio, del DM. 143/2013. Questo, entrato in vigore il 21 dicembre 2013, fissa i parametri per la determinazione del corrispettivo da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all'architettura e all'ingegneria.

Dopo un progressivo e costante miglioramento, nel mese di maggio si assiste ad un lieve calo del numero di bandi che indicano chiaramente il riferimento alla norma: tra i 64 bandi per servizi di ingegneria esclusa l'esecuzione, solo 34 (51,6%) fanno riferimento al DM.143/2013, mentre nel mese di aprile erano stati quasi il 52,6%.

In nessun bando, inoltre, risulta allegato lo schema di calcolo del corrispettivo. In altri 10 bandi l'importo è stato determinato facendo riferimento ad altre norme e dunque risultano illegittimi. In 21 bandi, infine, non è specificato in che modo è stato determinato l'importo a base d'asta.

“L’analisi del nostro Centro Studi – osserva Armando Zambrano, Presidente del CNI – segnala un arretramento dei comportamenti virtuosi e legittimi. Ribadiamo che applicazione del DM. 143 non è una possibilità ma un obbligo che tutte le stazioni appaltanti devono rispettare”.

 

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